Emanuele Ierovante

Profilo artistico

a cura di Gehum Tabak

Quando il tempo della vita non dà voce al senso delle cose, a volte la creatività è il mezzo per coniugare l’essere alla determinazione della nostra esistenza. L’aspetto creativo è quel segmento che unisce l’inconsapevolezza dell’evento alla concretezza della conoscenza, che si svela nell’estemporaneità del fare artistico.  E’ tra questi due fronti che si sviluppa la tematica del lavoro di Emanuele Ierovante, proponendo immagini sulla rappresentazione della natura morta, del paesaggio, della figura, nelle varie tecniche (olio, tempera, acquerello). Esperienze queste che si sono consolidate e ripetute nel corso della storia della pittura, risolvendosi troppe volte in manifestazioni speculative dell’immagine a scapito della conoscenza storico-artistica.

Bottiglia verde

Cesto, boccioli di rosa e vaso

Fiasco di vino e frutta

Bottiglia, ciotola e zucca
Sebbene le opere di Emanuele Ierovante rimangano scontate nella caratterizzazione di elementi compositivi come bottiglie, vasi, frutta, fiori, trovano però nella loro determinazione un aspetto che si sviluppa in maniera originale. Quella sorta di acrisia che accompagna un po’ tutti i lavori dell’autore nella struttura  formale, in realtà è un mezzo per enfatizzare l’aspetto cromatico della composizione. Il colore è protagonista nei quadri di questa rassegna e si dispiega nella sua esaltazione a dare forma alle cose. Così le tempere di nature morte, come “Bottiglia verde”  o “Cesto, boccioli di rosa e vaso”, si dispongono in un confine tra una realtà relativa e un’illusoria realtà assoluta, quasi a voler carpire la certezza del tempo che le accompagna. È una verità che sfugge ad un controllo oggettivo e il colore diventa materia e forma dinamica nei quadri ad olio, in cui bottiglie, caraffe cesti di frutta ed altro si stagliano su fondali eseguiti ora a campiture ora a panneggi dai vividi colori sui toni dell’azzurro, del verde, del rosso. Questi tagli di colore creano un continuo espandersi e contrarsi dello spazio nella sua plastica compositiva, tanto che nel dipinto “Fiasco di vino e frutta” gli oggetti vengono coinvolti nel dinamico alternarsi dello spazio stesso. Non più oggetti che si identificano nella loro funzione, ma espressione di un contingente tempo-spazio, che racchiude in sé il percorso e la trasformazione che unisce il passato con il presente, restituendo, nella composizione “Bottiglia, ciotola e zucca", un’immagine ai limiti dell’astratto. In una tempera invece due alberi,I pini”, si confrontano in un clima di cupa attesa evocando un senso di profonda angoscia. Altro aspetto assume il bel dipinto a tempera, “Vaso con fiori gialli”, in cui il decorativismo estetico del tessuto pittorico si coniuga in una valenza espressiva lirica della ripresa. Interessante è l’effetto dei motivi decorativi a ramage dei fiori che dai colori terrigni del panneggio di base si rapportano con quelli vivaci del vaso per svilupparsi poi nelle delicate cromie dei gialli dei fiori recisi. Una sorta di traslazione che si compie sublimandosi nei toni aerei del colore dello sfondo del quadro. La dinamicità del tratto cromatico, pastoso, dell’autore trasforma, nel quadro “Musica”, la materia in rappresentazione oggettiva formale. Rappresentazione che sembra vibrare nella propria struttura in una sorta di visione gnoseologica, proiettando una realtà che si attualizza dischiudendosi in tutta la sua veridicità. Ierovante così riesce a dare forma all’energia, cristallizzandola in una matrice cromatica densa, quasi nucleo sempre attivo che genera, sviluppa e determina la rappresentazione stessa.


I pini

Vaso con fiori gialli

Musica

Giardino del Pincio

Piazza del Popolo

Non c’è dubbio che l’autore attinga dal grande serbatoio dell’inconscio 
alcune percezioni che si traducono in una vigorosa plastica dalla forte componente cromatica. 
Conoscenze queste che si sono maturate in un rapporto anoetico dell’artista con il mondo circostante per poi consolidarsi studiando e osservando le opere dei grandi maestri dei primi del ‘900, in particolare i lavori di Van Gogh, precursore, con altri maestri, della grande compagine dell’arte espressionista. Riferimenti in tal senso sono evidenti in alcuni dipinti eseguiti ad acquerello, dove le riprese del “Giardino del Pincio” e gli scorci di “Piazza del Popolo” vengono caratterizzati dalla forte incisività del segno che denota una intensa esperienza emozionale della realtà.

Altri momenti rappresentati in un’atmosfera di raccolto intimismo, come nei dipinti “Autoritratto”, “Abiti appesi”, “Figura davanti al cavalletto”, soppesano, in un clima di pacata malinconia la caducità del tempo che passa.


Abiti appesi

Figura davanti al cavalletto

Città ideale

Il paesaggio

Ierovante si confronta pure con le strutture della città moderna, che viene rappresentata in un contesto sistematico razionale. Tanto che gli impianti architettonici della città, degradata dai grandi complessi abitativi, si scompongono in un ordinato rigore funzionale, proiettando una “Città ideale” nel ritmico alternarsi dei suoi tempi. Ma anche in questo caso l’autore non smentisce il senso di profonda inquietudine che queste strutture comportano nell’incisività dei suoi toni, dove gli sprazzi di elementi naturali risentono sempre del disagio di un sistema preordinato. E la città di notte si accende della luce irrazionale, metallica, dei riflessi della luna che investe, in un taglio sinistro, il tessuto urbano quasi a presagire un evento che si sta per compiere.

Altre volte l’autore volge lo sguardo verso una visione naturalistica, come nel dipinto “Il paesaggio”, con tutti i componenti del tessuto arboreo, dell’acqua, dei rilievi montuosi e dell’agglomerato urbano. È una proiezione quasi irraggiungibile nella rappresentazione oggettiva formale; è un luogo lontano nel tempo, l’altra parte della realtà, quella della fantasia. Un paesaggio che non si determina nell’esaltazione dell’incisività cromatica, ma sfuma nei velati toni dell’acquerello verso una dimensione mitica. In un linguaggio quasi olistico, l’artista compone la scena oltre il senso delle cose, e il tempo della vita scorre verso una visione di mistica bellezza.

Gehum Tabak
 


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Ultimo aggiornamento: Gennaio 2008
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